• Un anno nella natura della Ca’ Granda

Fondazione Patrimonio Ca’ Granda ha portato avanti nel 2024 un monitoraggio della fauna presente nelle sue terre a sud di Milano, tra il Ticino e l’Adda in cui, negli anni, sono stati realizzati interventi di rinaturalizzazione.

Un’attività importante per raccogliere informazioni preziose ai fini della conservazione della biodiversità, dati sulla salute degli ecosistemi e sugli effetti dei cambiamenti ambientali, che continuerà anche nel 2025.

Negli scorsi mesi sui social abbiamo raccontato di tanti incontri interessanti e oggi, i risultati di questo lungo lavoro, costituiscono soprattutto un punto di partenza perché ci permettono di pianificare azioni di conservazione mirate e migliorare la gestione degli habitat naturali.

Cicogna bianca – Foto: Giovanni Colombo

Nuovi arrivi dopo gli interventi a favore della natura

La grande area umida creata recentemente a Milano è già un luogo di attrazione straordinario per gli uccelli con oltre 70 specie censite tra cui il Falco di palude, il Martin pescatore, la Cicogna bianca e il Piro piro boschereccio.

Spostandoci più a sud, a Locate Triulzi, è stata individuata una delle più grandi colonie di Cavaliere d’Italia del nord Lombardia con ben 45 individui, che qui trovano un ambiente vario fatto di risaie e nuove aree piantumate con siepi e arbusti.

Area umida – Foto: Giovanni Colombo

A Fallavecchia (Morimondo), l’area umida riqualificata qualche anno fa, oggi ha un canneto rigoglioso in cui trovano un habitat ideale le cannaiole e moltissime specie di libellule, farfalle e anfibi come rospi e raganelle.

A Rozzano, dove sono state piantumate varietà arboree e arbustive è stata osservata l’Averla piccola, una specie migratrice e protetta che ci rende ottimisti sul fatto che, con la crescita della vegetazione, aumenteranno le specie che si insedieranno o frequenteranno questi ambienti.

Rospo smeraldino – Foto: Giovanni Colombo

L’importanza di creare nuovi habitat

La causa principale del declino di tante specie è la perdita del loro habitat, per questo recuperare o ricreare ambienti in cui dare spazio alla natura è così importante.

La campagna, alternando a campi coltivati a spazi con vegetazione rada di arbusti e cespugli, siepi e bordure fiorite, prati non sfalciati e marcite è preziosa non solo per moltissimi uccelli, ma anche per gli insetti impollinatori, tra cui le farfalle.

Icaro – Foto: Giovanni Colombo

Anche la scelta di coltivare alcune varietà di piante può aiutare la biodiversità come, ad esempio, le leguminose utilizzate come foraggio per i bovini da latte. Per Polyommatus icarus, una farfalla della famiglia dei Licenidi, il ginestrino costituisce una vera e propria “pianta nutrice”: l’insetto adulto vi depone le uova e poi, della stessa pianta, si nutrono le larve.

Il nostro impegno continua come i nostri appuntamenti!

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