Siamo partiti alcuni anni fa con un progetto molto ambizioso accompagnati dallo slogan “La natura si fa strada”. L’idea era quella di dare spazio alla natura dove era ormai fragilissima o del tutto scomparsa e, passo dopo passo, farle riconquistare lo spazio perduto.
Gufo – Foto: Fabrizio Magri
Con un’alleanza di molti partner, dai parchi all’università, Fondazione Patrimonio Ca’ Granda ha lavorato per ricreare le connessioni ecologiche, le “vie di collegamento” della natura, indispensabili alla sopravvivenza di animali, piante ed al funzionamento degli ecosistemi e dei servizi che ci forniscono.
Nella nostra regione, la Lombardia, abbiamo due imponenti corridoi ecologici che sono i fiumi Adda e Ticino, ma la natura ha bisogno di espandersi anche oltre i confini delle aree protette, ovunque sia possibile.
Fiume Ticino – Foto: Parco Lombardo della Valle del Ticino
Così, ambienti degradati e poveri di vegetazione e biodiversità sono tornati vitali: i piccoli corsi d’acqua irrigui si sono arricchiti di piante e popolati di rane, i bordi dei campi coltivati delle nostre campagne sono fioriti per una miriade di impollinatori, nelle risaie allagate in primavera hanno sostato gli uccelli migratori.
Ovatura di rana dalmatina – Foto: Gaia Bazzi
Per scoprire come “la natura si è fatta strada”, le azioni, i luoghi, le persone che si sono impegnate per realizzare il progetto Rete Ecologica Ca’ Granda, guarda il webinar con tutti gli interventi del progetto.
Melitaea didyma nel Parco Regionale dell’Adda Sud – Foto: Marco Polonioli
Il progetto Rete Ecologica Ca’ Granda è stato realizzato con Parco Lombardo della Valle del Ticino, Parco Agricolo Sud Milano, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Dipartimento di Studi Urbani – Politecnico di Milano, Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, Agenzia Interregionale per il fiume Po, Parco Regionale dell’Adda Sud, Consorzio di Bonifica Bassa Muzza Lodigiana.
La mission principale della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda è finanziare la ricerca scientifica del Policlinico di Milano grazie alle risorse provenienti dalla valorizzazione del patrimonio agroambientale dell’Ospedale.
A stabilire quali progetti potranno ricevere il finanziamento è la direzione scientifica del Policlinico che, con un bando interno, fornisce i criteri trasparenti con cui i fondi saranno poi attribuiti ai vincitori.
Abbiamo chiesto al direttore scientifico, prof. Fabio Blandini, di raccontarci le aree di progetto sostenute dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda con i risultati del bilancio d’esercizio 2022.
Quali progetti la direzione scientifica ha scelto di far sostenere alla Fondazione Patrimonio per il 2022?
Quando sono stato nominato direttore scientifico dell’IRCCS Policlinico di Milano, il 1° giugno 2022, ho trovato una sorpresa bellissima: una Fondazione, collegata all’ospedale, che contribuisce al finanziamento della ricerca scientifica.
Per fare ricerca all’avanguardia oggi servono tre cose: le idee, i ricercatori bravi e motivati che le sappiano sviluppare e un parco tecnologico avanzato. Avendo quindi la necessità di svecchiare le attrezzature tecniche, gli ultimi finanziamenti della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda andranno in questa direzione.
Quali sono stati i criteri per scegliere i vincitori dell’ultimo bando?
Abbiamo chiesto a tutti i gruppi di ricerca di segnalarci le loro necessità, di quali strumenti avessero bisogno, dando alcune linee guida. Prima di tutto che fossero attrezzature coerenti con le linee tematiche principali del Policlinico e con le linee ministeriali strategiche. Poi che potessero essere utilizzate da più gruppi di ricerca per avere una maggiore collaborazione tra i team. Infine che fossero tecnologicamente avanzate.
È arrivato un elenco di richieste interessantissimo che mi ha dato modo di capire meglio ciò di cui effettivamente i nostri ricercatori hanno bisogno.
Come l’uso di queste attrezzature tecnologiche andrà a beneficio dei pazienti?
Il contributo della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda sarà utilizzato per acquistare quella tecnologia necessaria per progredire con l’innovazione nella ricerca, con l’obiettivo di scoprire nuove terapie o nuovi dispositivi diagnostici per migliorare la salute dei pazienti. Quello che abbiamo chiesto di finanziare nel 2022 è l’innovazione tecnologica a supporto della diagnostica precoce, per esempio con degli strumenti
che ci consentiranno di predire lo sviluppo di malattie, ma anche di migliorare il più possibile la resa dei trapianti nei pazienti che ne hanno bisogno.
Cosa ne pensa del ruolo e del contributo della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda alla ricerca del Policlinico?
La Fondazione Patrimonio Ca’ Granda è un unicum assoluto nel panorama nazionale. Non ho mai sentito di altri IRCCS pubblici o privati che abbiano alle spalle un patrimonio rurale di questa importanza al servizio della ricerca per la cura dei pazienti. Poter contare sul contributo della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda porta un vantaggio competitivo notevole al Policlinico nei confronti degli altri IRCCS.
È un’opzione in più che io trovo straordinaria. Possiamo così andare incontro alle esigenze dei ricercatori e dei pazienti.
La nostra ricerca infatti ha sempre come obiettivo la cura delle persone, grazie a diagnosi sempre più precoci, sempre più accurate.
E questo progresso sarà possibile anche grazie alla tecnologia avanzata che acquisteremo con il contributo della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda.
Siamo stati insieme nell’Oasi Ca’ Granda in questa bellissima primavera appena trascorsa.
Si sono susseguiti tantissimi eventi, in tutti i fine settimana da marzo a giugno, con una grande partecipazione di grandi e piccoli, sportivi e golosi.
Gli appuntamenti dell’Oasi Ca’ Granda riprendono a settembre, ma nel frattempo l’Oasi è sempre aperta!
Per chi non rinuncia allo sport e all’avventura ci sono gli itinerari, a piedi o in bicicletta, lungo i canali come il Bereguardo o la Muzza o nei boschi della Valle del Ticino.
Oltre alle tantissime cascine nell’Oasi Ca’ Granda si possono visitare anche splendide abbazie come quella di Mirasole a Opera o l’Abbazia di Morimondo.
Per scoprire la storia, ammirate l’arte e godere dell’atmosfera raccolta e della frescura dei chiostri antichi!
I giovanissimi attori di questa bella storia hanno lavorato per un anno intero: con i loro insegnanti a scuola, con gli educatori in campo ma soprattutto con un entusiasmo e un’energia inesauribili!
Con il progetto “Con i piedi per Terra”, promosso da Fondazione Patrimonio Ca’ Granda e Stripes Cooperativa Sociale Onlus le classi della scuola primaria e secondaria dell’I. C. Leonardo da Vinci di Gaggiano (MI) hanno preso parte ad un percorso sull’ambiente e la sostenibilità, portando sul territorio e nella loro comunità una nuova consapevolezza del valore del proprio ambiente di vita.
Con laboratori in classe e missioni in campo i ragazzi hanno definito il loro piano d’azione, vestito i panni di reporter professionali, mappato la biodiversità e gli ambienti rurali di Gaggiano.
Hanno confezionato e lanciato bombe di semi di fiori, costruito mangiatoie per uccelli e bug hotel per gli insetti impollinatori, per rendere la natura più ricca e resiliente.
Da oggi tutto questo è a disposizione di cittadini e visitatori: le campagne infatti non solo solo belle ma hanno un grande valore ecologico garantendo l’agricoltura e una varietà di habitat per ospitare moltissime specie animali.
Per scoprire questa ricchezza è stata creata anche una segnaletica con quiz online sulla biodiversità e simpatiche video-interviste agli agricoltori.
Questa esperienza dimostra il desiderio di protagonismo che hanno i bambini e i ragazzi nei confronti del loro futuro e anche che, con la comunità accanto, la scuola e la Ca’ Granda, con i “Piedi per Terra” si sono fatti passi da gigante!
La proprietà fondiaria gestita dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda svolge una funzione sociale in linea con i principi sanciti nella Costituzione italiana che promuove il razionale sfruttamento del suolo e l’instaurazione di equi rapporti sociali (art. 44) e la tutela del paesaggio, del patrimonio storico artistico, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni (art. 9).
Una ricerca multidisciplinare, condotta dagli studiosi dell’Accademia dei Georgofili, ha infatti evidenziato la piena aderenza della gestione della Fondazione – impegnata nella contemporanea valorizzazione agricola, ambientale e culturale del patrimonio rurale del Policlinico di Milano – con i principi costituzionali, indicandola come un caso unico a livello nazionale.
Questo riconoscimento è stato attribuito da autorevoli accademici dopo un’attenta analisi della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, presieduta dall’arch. Marco Giachetti e diretta dal dott. Achille Lanzarini, che dal 2015 si prende cura dei terreni e delle cascine donati nei secoli all’Ospedale, affettuosamente chiamato dai milanesi la “Ca’ Granda”, finalizzando i risultati di gestione al sostegno dei progetti di ricerca scientifica del Policlinico.
La coerenza con i principi sanciti dalla Costituzione si basa su diversi fattori.
La Fondazione Patrimonio Ca’ Granda svolge un’attività di tutela e di valorizzazione di questo vasto patrimonio agroambientale, il più grande d’Italia, che comprende un’area di 8.500 ettari di terra in Lombardia, di cui il 79% è situato in aree protette, promuovendo un uso razionale, che oggi diremmo sostenibile, del suolo.
Inoltre, i progetti di creazione di nuovi habitat ecologici, di conservazione delle antiche cascine, di valorizzazione dei canali irrigui garantiscono la tutela del paesaggio, del patrimonio storico artistico, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.
In secondo luogo, la Fondazione si è impegnata a instaurare equi rapporti sociali con l’adozione, prevista dalla normativa agraria, dell’Accordo Collettivo con le Organizzazione Professionali.
Una garanzia per gli agricoltori affittuari di ottenere parità ed equità di trattamento, nonché di continuità contrattuale, permettendo la stabilità economica e sociale nelle comunità locali, ed evitando fenomeni di agricoltura speculativa che depaupera la fertilità dei terreni e la qualità dell’ambiente.
L’approccio multidisciplinare dello studio ha consentito così di valutare in maniera olistica l’impatto delle attività della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, evidenziando l’efficacia delle strategie adottate e l’importanza del suo contributo nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla nostra Carta costituzionale.
I risultati della ricerca, presentati nella sede dell’Accademia dei Georgofili a Firenze durante il convegno “Costituzione e proprietà fondiaria. Il caso della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda”, sono stati pubblicati nel volume “Fondazione Patrimonio Ca’ Granda. Uno studio storico, giuridico, economico della valorizzazione del suo patrimonio” (Società Editrice Fiorentina), a cura di Nicola Lucifero, Enrico Marone, Paolo Nanni, professori dell’Università di Firenze e accademici dei Georgofili che hanno esaminato da tre punti di vista differenti e integrati questa best practice italiana.
Al tavolo dei relatori prof. Amedeo Alpi, prof. Massimo Vincenzini, dott. Achille Lanzarini
La Fondazione Patrimonio Ca’ Granda porta nuove risorse al Policlinico di Milano grazie ai risultati della gestione del patrimonio rurale più grande d’Italia conferitole dall’Ospedale.
Il Cda della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, presieduto da Marco Giachetti, ha approvato all’unanimità il Bilancio 2022, presentato dal Direttore generale Achille Lanzarini, con un avanzo di esercizio di € 1.469.611, in crescita del 10% sull’anno precedente.
Nella stessa seduta, il Cda ha deliberato un nuovo contributo al Policlinico di Milano di € 1,2 milioni, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente, garantendo nuove e sempre maggiori risorse ai progetti di ricerca scientifica, umanizzazione delle cure e tutela dei beni culturali promossi dall’Ospedale.
Nel corso dell’esercizio 2022, la precedente assegnazione di € 1 milione destinata dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda è stata impiegata al Policlinico nei seguenti progetti:
Ricerca Scientifica (€ 650mila): acquisto di attrezzature tecnologiche per la ricerca e lo sviluppo di nuove terapie;
Umanizzazione delle Cure (€ 150mila): creazione di ambienti di cura accoglienti per i bambini emofilici, per i neonati con le loro famiglie e per i pazienti con disturbi mentali;
Tutela dei Beni Culturali (€ 200mila): intervento di restauro dell’Archivio Storico risalente al XVII secolo.
La funzione sociale della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda non si esaurisce nella “sola” missione a sostegno del Policlinico, ma anche nell’attività di gestione del patrimonio agricolo volta a garantire un uso sostenibile delle risorse ambientali e la loro conservazione per le generazioni future.
Infatti, nel corso dell’esercizio precedente, sono stati realizzati a questo scopo numerosi progetti, tra cui:
Suoli Sani: programma di analisi della qualità fisica, chimica e biologica che ha interessato una SAU (superficie agricola utilizzata) di oltre 55 milioni di m2;
Risparmio idrico: mappatura e digitalizzazione dell’intero reticolo irriguo distribuito su una superficie territoriale di 85 milioni di m2;
Accademia Ca’ Granda: corsi di formazione gratuiti per gli agricoltori lombardi con un indice di gradimento del 92%;
Oasi Ca’ Granda: 70 eventi per offrire la possibilità di conoscere il patrimonio e la storia della Ca’ Granda, vivendo esperienze uniche nella natura, cui hanno partecipato quasi 2.000 persone;
Prodotti Ca’ Granda: lancio dello Yogurt Bio Ca’ Granda che insieme al latte e al riso permette a tutti di sostenere il Policlinico, con oltre 545mila confezioni vendute;
Natura Ca’ Granda: programma di naturalizzazione che ha interessato oltre 16mila m2 di terreni, la messa a dimora di oltre 13mila piante e la realizzazione di numerose aree umide.
Una grande opera di valorizzazione sociale descritta dai media come best practice nazionale e raccontata nel Bilancio Sociale 2022, approvato contestualmente al Bilancio d’Esercizio, per condividere con tutti gli stakeholder strategia, attività, organizzazione, obiettivi e risultati finanziari e sociali.
Una responsabilità assunta con professionalità e passione dalle persone della Fondazione che nel 2022 ha ottenuto anche la certificazione Great Place To Work®, che riconosce le organizzazioni dove il personale si sente rispettato, coeso e orgoglioso del proprio lavoro.
Bilancio d’Esercizio e Bilancio Sociale sono disponibili sul sito della Fondazione a questo link.
Prosegue la stagione primaverile dell’Oasi Ca’ Granda, con tante attività all’aria aperta, nelle antiche terre donate fin dal 1456 alla Ca’ Granda, come veniva affettuosamente chiamato il Policlinico di Milano, oggi valorizzate dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda: un vasto territorio da scoprire nei suoi aspetti storici, naturalistici ed enogastronomici.
Il primo fine settimana di maggio è dedicato all’Incanto della Luna Piena e alla ricchezza di Storia e Biodiversità. Una passeggiata pomeridiana e due serate-evento per
ammirare gli affascinanti scenari rurali dell’Oasi Ca’ Granda, sotto il sole primaverile o rischiarati dalla luce lunare.
Attraverso boschi, campi, corsi d’acqua, cascine, chiese e antiche abbazie, scoprire la ricchezza del patrimonio naturale e culturale a sud di Milano, sui terreni donati da tanti benefattori nel corso dei secoli all’antico Ospedale Maggiore del capoluogo lombardo diventa un’esperienza imperdibile.
Eventi del primo weekend di maggio nell’Oasi Ca’ Granda
Venerdì 5 maggio 2023 – Voglio la Luna – Cascina Roveda di Bereguardo (PV) alle ore 19:30 organizza una cena all’aperto a base di prodotti del territorio personalizzando l’intero menù dagli
antipasti al dolce, il tutto accompagnato con vino locale. Alle ore 20:35 seguirà un’escursione crepuscolare guidata da Marina Luciani di “Avventura sulle Gambe”. Il percorso ad anello sarà
un’occasione unica per ammirare la luce lunare riflessa dalle acque del fiume Ticino, scoprendo profumi, suoni e atmosfere della campagna di notte.
Sabato 6 maggio 2023 – Sabato nel Villaggio – Alle ore 15:00 le guide di “Four Season Natura e Cultura” accompagneranno i partecipanti in un trekking attorno alla suggestiva Abbazia di
Morimondo (MI). In un luogo dove la convivenza tra uomo e natura si fonde con la storia del territorio, gli operatori tratteranno temi di grande attualità quali la salvaguardia degli agroecosistemi.
Attraverso campi agricoli, strade bianche, all’ombra di antiche cascine e lungo fontanili o corsi d’acqua, ci sarà la possibilità di approfondire la varietà di habitat che caratterizza la sponda del fiume Ticino, oltre ad ammirare l’incredibile ricchezza di specie animali e vegetali che popolano questi luoghi.
Sabato 6 maggio 2023 – Sotto la Luna nelle terre dell’Abbazia – Alle ore 20:30 lungo il fiume Ticino, nei territori di Sesto Calende (VA), Cristiano Nericcio e Valentina Anello di
“Avventura sulle Gambe” condurranno una suggestiva escursione lungo il Fiume Azzurro, alla scoperta del bosco di notte rischiarato soltanto dalla luce lunare. Un itinerario non soltanto ricco di natura ma anche di storia, che toccherà diverse tappe, tra cui l’Abbazia di San Donato risalente al 1534, l’Oratorio dei Magi adibito a lazzaretto durante la peste di manzoniana memoria, e il Sass della Preja Buia l’antico masso erratico, monumento naturale di Regione Lombardia, utilizzato come luogo di culto dai pagani fin dall’Età del Bronzo.
Credit foto: Cristina Rozzoni
Cos’è l’Oasi Ca’ Granda
Con l’Oasi Ca’ Granda – la prima e più grande oasi rurale d’Italia – Fondazione Patrimonio Ca’ Granda valorizza questo immenso tesoro naturale, donato da tanti benefattori in 6 secoli di storia
alla “Ca’ Granda” – la “grande casa” dei milanesi – come veniva anticamente chiamato l’Ospedale Maggiore della città, l’attuale Policlinico, fondato nel 1456 dal duca Francesco Sforza. Grazie a un ricco calendario settimanale di eventi per grandi e piccoli, percorsi a piedi e in bicicletta, spesa a km0, laboratori per bambini, soste golose in agriturismi e trattorie per gustare i sapori tradizionali della cucina lombarda, tutti potranno scoprire e amare questa natura ancora poco conosciuta alle porte di Milano, ricca di biodiversità e cultura.
L’Oasi Ca’ Granda è sempre aperta e senza barriere all’ingresso!
Andando sul sito della Fondazione chiunque può vivere l’oasi in autonomia, programmando percorsi, attività, tappe golose nelle cascine, oppure partecipando a singoli eventi proposti ogni
weekend.
Luoghi meravigliosi e fuori dal tempo, autentica oasi di pace e bellezza, da godersi da soli, in compagnia o in famiglia, fuggendo dal caos della città.
Il progetto Oasi Ca’ Granda è senza fine di lucro, realizzato dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda per far vivere e conoscere a tutti la bellezza del patrimonio affidatole: preziosa testimonianza della secolare storia di carità della Ca’ Granda e dei suoi benefattori.
Per scoprire tutti gli itinerari dell’Oasi Ca’ Granda clicca qui.
Grande successo per la seconda edizione dell’Accademia Ca’ Granda, l’iniziativa della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda per l’alta formazione degli imprenditori agricoli che ha raggiunto un traguardo molto importante sia in termini di ricchezza dell’offerta formativa che di partecipazione delle aziende agricole.
Con l’edizione dell’anno accademico 2022-2023, la proposta si è ulteriormente consolidata e rafforzata: al percorso formativo sull’allevamento dei bovini da latte si è affiancato quello sulla risicoltura, con appuntamenti che hanno toccato temi legati all’innovazione e alla maggiore sostenibilità economica e ambientale di queste attività produttive così importanti per il territorio lombardo.
Nel corso degli 11 incontri tematici che si sono svolti a partire dall’autunno 2022 fino a marzo 2023, si sono alternati 25 docenti, con oltre 70 partecipanti tra allevatori e risicoltori che hanno seguito 37 ore di formazione tra l’aula e il campo.
La scelta è stata quella di costruire una proposta che fosse legata all’attualità, ma anche in grado di trattare i tanti temi, sfidanti, del prossimo futuro, che fornisse conoscenze, ma anche strumenti concreti e operativi che gli imprenditori agricoli potessero portare nella gestione quotidiana della loro azienda.
Con il contributo di docenti universitari, tecnici esperti e imprenditori sono state affrontate questioni chiave come:
la minor disponibilità della risorsa idrica;
la riduzione dell’uso dei fertilizzanti;
l’alimentazione di qualità per gli animali;
i trend del mercato con cui ci si confronta;
la sostenibilità economica delle aziende.
Il progetto IRRIGATE con sensori e pannelli solari per un’irrigazione intelligente
Accademia Ca’ Granda, un approccio utile e concreto
L’Accademia Ca’ Granda non intende proporre soluzioni semplici a problemi che sono sempre più complessi né “ricette” generiche valide per tutte le situazioni.
L’approccio è invece quello di condividere conoscenze di qualità e all’avanguardia, buone pratiche e innovazioni che supportino il settore agricolo nelle scelte di oggi e di domani.
L’occasione di arricchimento è preziosa per tutti, docenti e partecipanti, perché lo scambio tra chi fa ricerca, chi opera in campo e chi nel mercato e nella filiera è sempre fruttuoso.
Resta aggiornato
Per conoscere le date, gli argomenti e ricevere informazioni sulla prossima edizione dell’Accademia Ca’ Granda in partenza a ottobre 2023clicca qui.
Con il sostegno di
Visita in Cascina - Prima lezione 2022 Accademia Ca' Granda
Visita in Cascina - Accademia Ca' Granda
Slide di apertura corso 3 novembre 2022 Accademia Ca' Granda
Organizzatori e alcuni docenti (da sx Barbara Albonico, il prof. Giorgio Borreani, Luca Bertola, Davide Del Corno, il prof. Alex Bach)
Il prof. Daniele Masseroni mostra il progetto IrriGate a Cascina Ca' Granda
Accademia Ca' Granda, i partecipanti a pranzo
Accademia Ca' Granda - visita in campo
Accademia Ca' Granda - visita in campo
Accademia Ca' Granda - Attestati di partecipazione e borse
L’Oasi Ca’ Granda è la prima (e più estesa) oasi agroambientale d’Italia con una storia di generosità unica: quella delle antiche terre donate da tanti benefattori fin dal 1456 all’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, oggi animate da tanti eventi ed esperienze da vivere.
In primavera si riparte con un ricco calendario di appuntamenti di attività in natura e in campagna per tutte le età.
Laboratori per i bambini nelle fattorie didattiche, escursioni a piedi e in bici nei parchi, birdwatching e butterfly watching, laboratori di ceramica in cascina, giri in mongolfiera e ancora serate col naso all’insù per osservare le stelle o a caccia di lucciole nelle notti d’estate.
Sono luoghi vicini, ma con paesaggi sorprendenti, biodiversità, arte e storia ed offrono occasioni di scoperta sempre nuove, di divertimento e conoscenza della ricchezza del nostro territorio.
Ecco alcuni degli appuntamenti di aprile da segnare subito in calendario.
Le fioriture nel frutteto sono uno spettacolo da non perdere! Domenica 7 aprile un picnic unico sotto i ciliegi in fiore della Cascina Caiella (Casorate Primo, PV) e per gli amanti delle due ruote un’escursione guidata lungo il Naviglio di Bereguardo.
Sempre il 7 aprile è tempo di uccelli migratori e il momento perfetto per il birdwatching al tramontoa Morimondo (MI). Basta un binocolo per ammirare voli ed evoluzioni in attesa dello scatto perfetto e dell’aperitivo, preparato in casa dalla Cascina Lasso.
Apprendisti contadini e buongustai in campo alla Cascina Selva il 14 aprile per la festa della mungitura (Ozzero, MI). Una giornata in cascina dedicata alla “filiera cortissima” del formaggio, con visite guidate, laboratori per i bambini, prove di mungitura e, naturalmente, degustazione del prodotto finale!
Cultura all’ora dell’aperitivo! Se non l’avete mai provata il 20 aprile c’è la visita nell’arte e nella storia dell’Abbazia di Mirasole (Opera, MI) con un aperitivo finale nella cornice del suo suggestivo giardino interno.
Il 28 aprile si viaggia invece sulle ali delle farfalle con il butterfly watching (Morimondo, MI). Un percorso tra i piccoli e preziosi habitat della campagna, tra il volo vivace e gli incredibili colori di tantissime specie di farfalle.
Vi aspettiamo nell’Oasi Ca’ Granda perché vivere l’esperienza conta molto di più!
La Rete Ecologica Ca’ Granda ha portato in un vasto territorio che va dal Ticino all’Adda, nuovi habitat naturali (aree umide, siepi e prati). Oggi, dopo lunghi mesi di lavori, si possono vedere i risultati di questo grande progetto realizzato da Fondazione Patrimonio Ca’ Granda insieme a tanti partner.
Il Canale Lisone a Opera con le nuove anse e le frog pools – Foto di Chiara Pisoni
Nel 2023 è arrivato il momento di raccogliere i frutti di questo lavoro e vedere i risultati dei vari interventi a sostegno dell’ambiente.
Fondazione Lombardia per l’Ambiente ha infatti svolto i monitoraggi faunistici in tutti gli ambienti che sono stati rinaturalizzati o addirittura creati ex novo allo scopo di renderli ospitali per la biodiversità e migliorare i servizi ecosistemici che la natura fornisce all’uomo.
Si tratta di una attività molto attesa da tutti coloro che sono stati impegnati nel realizzare il progetto perché prova che si è intrapresa la strada giusta: certo, la vegetazione crescerà con gli anni, gli animali saranno man mano più numerosi, gli habitat si arricchiranno nel tempo, ma già oggi possiamo verificare che l’intervento di creare nuova natura a sud di Milano sta funzionando.
Libellula nel Parco Regionale dell’Adda Sud – Foto di Marco Polonioli
Perché andare “a caccia” di biodiversità?
Gli animali sono indicatori della qualità dell’ambiente: meno specie ci sono (e più generaliste sono), più l’ambiente è degradato; più specie ci sono, più l’ambiente è di buona qualità e in grado di ospitare anche specie ecologicamente esigenti.
Osservare quante e quali specie abbiano iniziato a frequentare gli habitat riqualificati della Rete Ecologica Ca’ Granda fa quindi capire il successo di quanto fatto.
Gaia, naturalista, presso il Lago di Basiglio – Foto di Sandra Perilli
Il monitoraggio faunistico sul campo, il lavoro dei naturalisti
Gaia, Luca, Fabio e Milo sono naturalisti e conoscono a fondo il territorio tra il Ticino e l’Adda e le tantissime specie che ospita.
Armati di binocoli, retini, taccuini e macchine fotografiche lo hanno esplorato più volte per registrare quale fosse la fauna presente prima degli interventi, durante i lavori e dopo il completamento.
Sveglia all’alba, pronti a sopportare il freddo e il caldo, con grande curiosità e pazienza, i naturalisti hanno trascorso giornate intere sul campo per osservare e registrare tutte le specie incontrate, da quelle più comuni a quelle più rare e protette, contando ogni singolo individuo.
Luca, naturalista, in campo nei poderi della Ca’ Granda – Foto di Sandra Perilli
L’osservazione degli studiosi si è concentrata su uccelli, anfibi, farfalle e libellule. Tutti i dati che sono stati raccolti sono preziosissimi per valutare l’efficacia dei tanti interventi di miglioramento ambientale messi in campo con il progetto REC.
Alcuni risultati del monitoraggio
I primi risultati dei monitoraggi ci dicono, ad esempio, che rane verdi e raganelle hanno già utilizzato le frog pull realizzate lungo il canale Lisone per riprodursi e che il Lambro Meridionale è diventato un luogo di corteggiamento per il Cavaliere d’Italia.
Anche l’allagamento precoce delle risaie e il mantenimento della vegetazione erbacea nei pressi di rogge e canali irrigui hanno attirato numerose specie di libellule e farfalle, tra cui il Cardinale alifasciate e la Licena della paludi, tutt’altro che banali in contesti territoriali come quelli interessati dal progetto Rete Ecologica Ca’ Granda.
Il resto è affidato alla responsabilità di tutti noi: avere cura di questi ambienti per consegnarli, migliorati, alle future generazioni promuovendo altre iniziative di successo per la natura.