Il 4 marzo 2024 si è insediato il nuovo Cda della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, coincidente con quello dell’Ospedale Policlinico di Milano e presieduto dall’architetto Marco Giachetti, che ha confermato Achille Lanzarini nella carica di direttore generale.
I nuovi consiglieri sono: Roberto Comazzi, Marina Gerini, Fabio Mosca (in rappresentanza di Regione Lombardia), Alessandra Kustermann (in rappresentanza del Comune di Milano), Giuliano Rizzardini (in rappresentanza dell’Arcidiocesi di Milano), Roberto Tassone (in rappresentanza del Ministero della Salute).
La Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, guidata anche nello scorso mandato da Giachetti e Lanzarini, ha sviluppato un piano di risanamento che ha permesso la valorizzazione immobiliare, agricola, ambientale e sociale del più grande patrimonio rurale pubblico d’Italia: 8.500 ettari di terreni, 100 cascine, 4 chiese e un’abbazia donati fin dal 1456 al Policlinico.
Tale modello gestionale non è passato inosservato: a giugno 2023 è stato definito dall’Accademia dei Georgofili come «modello virtuoso» e un «esempio degno di grande ammirazione per l’Italia»; e, in un’inchiesta del Corriere della Sera sulla gestione dei patrimoni ospedalieri, Milena Gabanelli ha parlato della Fondazione come «modello di buona gestione».
I numeri del mandato 2019-2024 appena concluso riportano un utile netto complessivo di € 6,9 milioni, pari al 23% dei ricavi, che ha permesso di sostenere numerosi progetti del Policlinico nel campo della ricerca scientifica, dell’umanizzazione degli spazi ospedalieri e della tutela dei beni culturali. Inoltre, l’attività di alienazione degli immobili dismessi ha realizzato sempre a beneficio del Policlinico altri € 7 milioni.
L’attività di fundraising, tramite bandi e donazioni, ha permesso di raccogliere € 2 milioni investiti nel patrimonio in progetti di valorizzazione agricola, ambientale e sociale. Continua con successo la vendita dei prodotti a marchio Ca’ Granda: le confezioni vendute di Riso, Latte e Yogurt sono state complessivamente oltre 3 milioni.
Ambito immobiliare. La rinegoziazione dei contratti agrari ha incrementato del 47% gli affitti, portando il 71% della superficie a canone di mercato. Il risanamento delle cascine ha visto lavori per € 7 milioni a carico dei conduttori, salvando dal degrado il 74% delle cascine.
Ambito agroambientale. È stata completata l’analisi della qualità dei suoli di oltre 64 milioni di m2; realizzata la georeferenziazione della rete irrigua di 500 km con installazione di sensori di portata e centraline meteo; creati 160.000 m2 di nuovi habitat naturali; promossa l’Accademia Ca’ Granda con 26 corsi di alta formazione agli agricoltori lombardi. Ciò ha significativamente contribuito all’adattamento dei cambiamenti climatici e alla tutela della biodiversità.
Ambito sociale. Realizzazione dell’Oasi Ca’ Granda (207 eventi outdoor promossi da 20 partner con 2.700 partecipanti nell’ultimo anno); sviluppo del programma Ca’ Granda 4 Kids (con il coinvolgimento di 400 studenti in attività didattiche ambientali).
Risultati resi possibili grazie a uno staff competente e dedito alla causa della Fondazione, dove lavora con piena soddisfazione, come attestato dalla certificazione Great Place To Work.
Tutelare e valorizzare devono sempre costituire un unico obiettivo: tanto più quando si parla di un bene pubblico e di un ente senza scopo di lucro. Tale impegno continua a guidare i vertici e tutto lo staff della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda.
Fondazione Patrimonio Ca’ Granda annuncia la destinazione dell’ultimo finanziamento record per il progresso della ricerca scientifica, dell’umanizzazione delle cure e la tutela dei beni artistico-culturali del Policlinico di Milano, grazie alla gestione del più grande patrimonio agroambientale pubblico d’Italia, l’Oasi Ca’ Granda, affidatole dallo stesso Policlinico.
Dalla valorizzazione di questo immenso tesoro di agricoltura e natura, donato nei secoli alla Ca’ Granda fin dal 1456, il nuovo contributo da €1,2 milioni stanziato nel bilancio 2022 verrà impiegato per la realizzazione di progetti ad alto impatto per il futuro della scienza, dell’accoglienza ospedaliera e per restituire all’Italia un bene culturale di inestimabile valore.
Un nuovo polo di eccellenza per la ricerca scientifica in Italia
Il primo e più consistente finanziamento da circa €630.000 servirà a cofinanziare la realizzazione, negli spazi di via Pace, di una nuova area di laboratori di ricercadi livello internazionale. Questo progetto ambizioso prevede la creazione di core facilities centralizzate e l’adozione di tecnologie all’avanguardia per il progresso della medicina. Ulteriori €340.000 circaverranno impiegati per l’ottimizzazione del Centro di riferimento regionale per la diagnosi preimpianto nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita.
Sostegno all’inclusività delle cure
Il secondo finanziamento, di €60.000, verrà utilizzato per un innovativo progetto di inclusività delle cure per le donne in gravidanza. Questo intervento prevede l’impiego di interpreti della Lingua Italiana dei Segni (LIS), per assicurare un supporto completo e personalizzato alle future mamme non udenti, e mediatori culturali per quelle di altre etnie che non parlano italiano, per le quali sono stati realizzati anche documenti informativi nelle varie lingue. Un contributo che migliorerà l’assistenza grazie al superamento delle barriere linguistiche, promuovendo un ambiente ospedaliero più inclusivo delle esigenze di ogni paziente.
Un capolavoro del ‘600 tornerà al suo antico splendore
Altri €170.000 verranno impiegati per il completamento del restauro di un prezioso tesoro culturale di rilevanza nazionale: l’Archivio Storico del Policlinico di Milano, un capolavoro costruito dall’arch. Richini nel 1637. All’interno delle antiche sale capitolarisono custodite preziose testimonianze di 6 secoli di storia, tra cui l’Atto di fondazione della Ca’ Granda, come veniva affettuosamente chiamato l’Ospedale Maggiore di Milano, del 1456, oltre a centinaia di pergamene originali, alcune delle qualifirmate da personaggi illustri, tra cui Napoleone e Leopardi.
Quello che un tempo era conosciuto come Capitolo d’Estate, uno dei più vasti ambienti ad uso civile della Milano del XVII secolo, caratterizzato da una copertura a volta divisa in lunette, dipinta da Paolo Antonio de’ Maestri, detto Il Volpino, nel 1638, potrà così tornare al suo antico splendore. Questo finanziamento completerà i lavori nell’Archivio, avviati con il restauro del vestibolo grazie a un altro contributo di €230.000.
Grazie a questo finanziamento Fondazione Patrimonio Ca’ Granda continua a portare il suo contributo per il bene comune, favorendo il progresso della ricerca e dell’inclusività in ambito medico e restituendo un gioiello culturale all’Italia.
Un investimento che non dimenticandosi del passato, migliora il presente e illumina il futuro, mostrando come la vera ricchezza sia valorizzare e tutelare l’Oasi Ca’ Granda, il patrimonio agroambientale pubblico più grande d’Italia.
Bene che genera bene, fin dal 1456.
Foto: Adi Padda
Foto: Adi Padda
Foto: Aurora Borini
Inclusività delle cure - Foto: Pixabay
Archivio Storico Ca' Granda - foto: Sara Vavassori
Sede Fondazione Patrimonio Ca' Granda foto Sara Vavassori
La gestione responsabile del bene terra, come risorsa non rinnovabile fondamentale per la sopravvivenza degli esseri umani, è stato al centro della presentazione a Bookcity del volume scritto da tre autorevoli studiosi dell’Accademia dei Georgofili: “Fondazione Patrimonio Ca’ Granda. Uno studio storico, giuridico, economico della valorizzazione del suo patrimonio” che illustra in modo scientifico la gestione virtuosa del patrimonio agroambientale più grande d’Italia, affidato alla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda dal Policlinico di Milano.
Durante l’incontro, moderato da Simone Molteni, Direttore Scientifico di LifeGate, è emerso come la Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, fedele al suo motto “Abbiate cura di ciò che vi è stato donato“, abbia finora dimostrato nei fatti come la valorizzazione del patrimonio pubblico donato nei secoli alla Ca’ Granda sia un modello di gestione win-win con esternalità positive per persone e ambiente.
Nella sua presentazione il prof. Nicola Lucifero, docente dell’Università di Firenze e curatore della parte giuridica del volume, ha evidenziato come la Fondazione metta in pratica sugli 8.500 ettari di terreni gestiti i dettami della Costituzione, l’unica al mondo che vincola la proprietà terriera a un uso sostenibile della terra a beneficio delle generazioni presenti e future.
Un esempio unico nel suo genere in grado di delineare nuove best practice di valorizzazione dei terreni agricoli per tutti gli enti pubblici, grazie a innovazioni intelligenti e collaborazioni istituzionali.
Francesco Paolo Tronca, già Prefetto di Milano e attuale Commissario straordinario del Pio Albergo Trivulzio, ha sottolineato come questa attività non solo preservi il patrimonio, ma generi benefici tangibili per l’intera comunità.
Il case study della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda potrebbe essere quindi un modello applicabile a più enti proprietari di vasti patrimoni agricoli.
Il direttore della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza, Umberto Bertolasi, ha sottolineato l’importanza dell’Accordo Collettivo raggiunto dalle organizzazioni professionali con la Fondazione, che garantisce attraverso la continuità contrattuale una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Grazie a un maggiore coinvolgimento gli agricoltori possono così diventare i veri custodi del patrimonio, grazie anche all’applicazione di nuove pratiche agricole.
Proprio sul fronte dell’innovazione Claudia Sorlini, vicepresidente di Fondazione Cariplo, ha messo in luce l’importanza dei corsi dell’Accademia Ca’ Granda organizzati dalla Fondazione Patrimonio per il terzo anno consecutivo: un progetto che rende accessibili a tutti gli agricoltori lombardi nuove strategie sostenibili, oggi sempre più necessarie in uno scenario di continuo cambiamento.
Alla base del modello di valorizzazione del più grande patrimonio agroambientale d’Italia ci sono la condivisione e la restituzione. Proprio per restituire alla natura quello che le è stato tolto, ha spiegato il direttore generale della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, Achille Lanzarini, sono stati avviati i progetti di creazione e rinaturalizzazione di habitat e corridoi ecologici per dare una nuova casa ad animali e piante.
Ma questo patrimonio è anche un bene condiviso: la sua bellezza può essere toccata con mano grazie agli eventi all’aria aperta dell’Oasi Ca’ Granda che coinvolgono ogni anno migliaia di persone, rendendole partecipi di una storia di generosità che continua ancora oggi.
Per il prossimo futuro la natura entrerà addirittura in città, con un importante progetto che sarà inaugurato nella primavera del 2024: l’Oasi Ca’ Granda Milano, una vera e propria oasi con animali e piante a 5 km da piazza del Duomo. Una vasta area ricca di biodiversità che porterà nuovo benessere per tutti i cittadini, garantendo importanti servizi ecosistemici e promuovendo il contatto con la natura e uno stile di vita sano.
Tante iniziative in cui attività agricola, tutela dell’ambiente e promozione sociale sono perfettamente bilanciate, portando esternalità positive in tutti questi tre ambiti. Una gestione responsabile di un patrimonio pubblico che dimostra ancora una volta come la cura della terra vada di pari passo con il benessere della comunità.
Da sx, Simone Molteni, Achille Lanzarini, Claudia Sorlini, Umberto Bertolasi
Da sx, Achille Lanzarini, Claudia Sorlini, Umberto Bertolasi, Francesco Paolo Tronca
Da sx, Achille Lanzarini, Claudia Sorlini, Umberto Bertolasi
Da sx, Achille Lanzarini, Claudia Sorlini, Umberto Bertolasi
Studi scientifici hanno dimostrato che le caratteristiche psico-sociali degli spazi ospedalieri influenzano sia il benessere dei pazienti, migliorando gli esiti clinici e la sicurezza, sia le prestazioni del personale.
Grazie ai fondi della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, che ha tra le sue missioni anche quella di finanziare progetti di umanizzazione delle cure, sono stati realizzati al Policlinico di Milano cinque importanti progetti per rendere l’ospedale più bello e confortevole, alleviando le sofferenze in particolare dei bambini e dei loro genitori.
Alla presenza del presidente, Marco Giachetti, e del direttore generale della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, Achille Lanzarini, sono stati inaugurati i nuovi spazi.
Interventi di Umanizzazione delle Cure realizzati al Policlinico di Milano
Sale parto accoglienti e rilassanti presso la Clinica Mangiagalli – Gli spazi sono stati decorati con immagini di paesaggi naturali e un sistema di luci che, giocando con i colori, evoca luoghi di pace, creando un’atmosfera rilassante per le mamme durante il travaglio e il parto. Gli effetti positivi della cromoterapia e di immagini di rimando naturale hanno dimostrato un effetto benefico sulle partorienti, in diverse fasi del travaglio.
Family room per i genitori dei bambini ricoverati in Terapia Intensiva – Presso la Terapia Intensiva Pediatrica della Clinica De Marchi è stata creata una nuova family room per ospitare genitori chiamati a stare accanto h24 ai figli ricoverati. Lo spazio, allestito con poltrona reclinabile, doccia, forno microonde e colori caldi alle pareti, offre un luogo accogliente e familiare per garantire una pausa dallo stress del reparto senza allontanarsi dal proprio figlio.
Più comfort nella cura dei bambini ipoacusici – Un nuovo ambiente accogliente creato all’interno del Reparto di Audiologia per migliorare l’esperienza terapeutica dei bambini e alleggerire il carico psicofisico della famiglia. È stata realizzata un’area dedicata al gioco e alla musicoterapia, migliorata l’acustica per le stanze dei test audiometrici e creato un ambiente per l’osservazione indiretta dei piccoli pazienti con protesi acustiche durante la riabilitazione logopedica.
Un’area dedicata alle famiglie dei pazienti emofilici – Nel Centro Emofilia e Trombosi è stata creata un’area dedicata ai piccoli pazienti e alle loro mamme grazie alla dotazione di fasciatoio, poltrona per l’allattamento, scaldabiberon e zona giochi. È stato creato anche un posto auto per migliorare l’accesso dei pazienti con difficoltà deambulatorie.
Sale d’attesa confortevoli in neonatologia – Gli spazi di accoglienza e attesa dell’ambulatorio di neonatologia e follow up sono stati ripensati creando un ambiente che riduca lo stress e l’ansia sia dei piccoli pazienti che dei loro genitori. È stata realizzata una stanza ad hoc per l’allattamento, dove i neogenitori possono avere uno spazio dedicato senza disturbi esterni ed essere accompagnati nel percorso di crescita e nutrizione del proprio bambino. Grazie alla cromoterapia, all’utilizzo di luci calde, e a decorazioni a misura di bambino, unite a musica, filmati educativi e cartoni animati, lo spazio si è trasformato così in un ambiente confortevole e rassicurante.
Dalla cura della terra alla cura delle persone, l’impegno della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda continua per migliorare la vita di chi attraversa il percorso ospedaliero.
Inaugurazione spazi umanizzazione delle cure
Umanizzazione delle cure, audiologia
Umanizzazione delle cure, audiologia
Umanizzazione delle cure, audiologia
Umanizzazione delle cure, audiologia
Umanizzazione delle cure, audiologia
Umanizzazione delle cure, audiologia
Umanizzazione delle cure, audiologia
Umanizzazione delle cure, centro emofilia
Umanizzazione delle cure, centro emofilia
Umanizzazione delle cure, centro emofilia
Umanizzazione delle cure, centro emofilia
Family Room Clinica De Marchi
Family Room Clinica De Marchi
Family Room Clinica De Marchi
Family Room Clinica De Marchi
Family Room Clinica De Marchi
Umanizzazione delle cure, neonatologia
Umanizzazione delle cure, neonatologia
Umanizzazione delle cure, neonatologia
Umanizzazione delle cure, sala allattamento neonatologia
Nell’ambito della rassegna BookCity una stimolante tavola rotonda su “Agricoltura e Sostenibilità” con relatori d’eccezione.
Durante l’evento sarà presentato il libro “Fondazione Patrimonio Ca’ Granda. Uno studio storico, giuridico ed economico della valorizzazione del suo patrimonio“, frutto di una approfondita ricerca condotta da alcuni studiosi dell’Accademia dei Georgofili.
Verrà svelato il segreto di un “modello virtuoso” che ha trasformato la Fondazione Patrimonio Ca’ Granda in un “esempio di grande ammirazione per l’Italia“, in soli 8 anni dalla sua creazione.
Il libro riporta, dal punto di vista giuridico, storico ed economico, i risultati ottenuti nella valorizzazione del più grande patrimonio agroambientale italiano frutto di 6 secoli di donazioni: un polmone verde di 85 milioni di m² tra i fiumi Ticino e Adda, ricco biodiversità e cultura, con canali, prati, boschi, cascine e abbazie, affidato alla Fondazione dal Policlinico di Milano.
Fondazione Patrimonio Ca’ Granda e Istituto Italiano di Fotografia (IIF) insieme per la quarta edizione del progetto “Un patrimonio che rivive”, una collaborazione nata per valorizzare, le bellezze del patrimonio agroambientale più grande d’Italia, gestito dalla Fondazione per finanziare la ricerca scientifica, tutelando la natura e la biodiversità.
Questo percorso ha dato vita al “Premio Ca’ Granda”, un riconoscimento per gli studenti del Corso Professionale Biennale di Fotografia di IIF che si sono distinti nell’interpretare questa inestimabile eredità di storia e cultura.
L’obiettivo del progetto, in linea con tutte le attività della Fondazione, è valorizzare anche artisticamente l’immenso patrimonio pubblico donato nei secoli al Policlinico di Milano, contribuendo a mantenere viva la memoria della grande tradizione di solidarietà e cura iniziata sei secoli fa alla Ca’ Granda.
Trenta giovani talenti della fotografia, studenti e studentesse degli a.a. 2021/22 e 2022/23,guidati dal docente e fotografo Nanni Fontana,hanno creato progetti unici e indagato i territori, le attività sociali e di ricerca scientifica finanziate dalla Fondazione.
Attraverso i loro scatti emergono i valori, la cultura e le tradizioni del patrimonio donato fin dal 1456 alla Ca’ Granda, come veniva affettuosamente chiamato l’antico Ospedale Maggiore di Milano che oggi grazie alla Fondazione Patrimonio torna a rivivere e a produrre utili per finanziare i progetti di ricerca scientifica, umanizzazione delle cure e tutela dei beni culturali dell’ospedale, tutelando la biodiversità e creando servizi ecosistemici.
Da sx: Adi Padda, Nanni Fontana, Filippo Tramelli, Sandra Perilli, Giuseppe Laera, Nadia Marmondi, Achille Lanzarini, Maurizio Cavalli
I 5 migliori reportage fotografici sono stati i protagonisti della serata di premiazione dell’11 ottobre 2023.
Questi i vincitori del Premio Ca’ Granda 2023 (clicca sui nomi per vedere i pdf):
Matteo Cigala con il progetto “Blood and all its shades” Il reportage racconta le attività del Laboratorio di Coagulazione che fa parte del Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi del Policlinico di Milano, recentemente rinnovato grazie ai fondi stanziati dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda. All’interno dei laboratori, i biologi svolgono attività di ricerca e diagnostica, riscontrando difetti piastrinici in pazienti con problemi emorragici.
Giuseppe Laera con il progetto “Nüm sĕm quéi dé Fara Vegiaa. Ricerca fotografica sulla fede nel borgo di Fallavecchia” Il reportage indaga la fede e i beni culturali della zona di Fallavecchia (MI), borgo dell’Oasi Ca’ Granda, rivolgendo particolare attenzione alla Chiesa di San Giorgio, situata nel centro del paese. La chiesa si mostra come un luogo di professione, l’unica messa settimanale costituisce un momento di riflessione e di incontro. Il nome di questo borgo a sud-ovest di Milano deriva da “Fara Vegia” o “Fara Vetula”. Le “fare” erano le unità fondamentali delle comunità Longobarde, organizzate sia dal punto di vista militare sia sociale. Tutta l’area circostante è costellata di cascine ancora in gran parte abitate, nelle quali c’è spesso una piccola chiesa o un oratorio. In queste chiese minori risiedono gli elementi simbolici e i frammenti della comunità religiosa.
Sandra Perilli con il progetto “Censimenti. Libellule e farfalle, indicatori ecologici dell’Oasi Ca’ Granda” Libellule e altre farfalle sono importanti indicatori ecologici, poiché trasmettono informazioni preziose sui luoghi in cui vivono e sulle comunità di cui si nutrono; gli esemplari di entrambe le specie sono considerate “spie” del cambiamento climatico poiché la loro distribuzione varia rapidamente. Gli ecosistemi e le comunità di invertebrati sono pertanto studiati come “sistemi di allerta precoce” o sentinelle degli effetti indotti dai cambiamenti climatici. Il reportage segue il lavoro di Gaia Bazzi e Luca Giussani, naturalisti che, durante il periodo estivo, svolgono varie ricognizioni per verificare il miglioramento dello stato di salute della natura grazie agli interventi della Fondazione.
Nadia Marmondi con il progetto “Con i piedi per terra – Esperienze di sostenibilità tra scuola e territorio educante“ (ex aequo) Il reportage narra il contesto del territorio rurale del milanese, in particolare del Comune di Gaggiano (MI), e racconta una proposta rivolta agli alunni tra i 9 e i 12 anni e ai loro insegnanti, per promuovere l’educazione alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile delle comunità locali. Promosso da Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, Stripes Cooperativa Sociale Onlus e Comune di Gaggiano (MI), ha visto protagonisti gli insegnanti e gli alunni di 17 classi della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Gaggiano.
Adi Paddacon il progetto“Tornado” (ex aequo) “TORNADO: Omics Techniques and Neural Networks for the development of predictive risk models” è un progetto di ricerca del Policlinico di Milano finanziato dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda che consiste nello studio di una popolazione omogenea e “supersana”, come quella dei piloti ad alte prestazioni dell’Aeronautica Militare, con lo scopo di sviluppare uno strumento tecnologico dotato di intelligenza artificiale, che permetta di raccogliere dati clinici e personali dei piloti. Queste informazioni servono a sviluppare un modello personalizzato di rischio che mira a creare nuove terapie per combattere malattie osteoarticolari della colonna vertebrale, cardiovascolari e neurodegenerative.
Con l’arrivo dell’autunno tornano le attività per grandi e piccoli nell’Oasi Ca’ Granda, la prima oasi rurale d’Italia creata da Fondazione Patrimonio Ca’ Granda sulle antiche terre del Policlinico di Milano.
Un calendario ricco di eventi da vivere nei fine settimana, alle porte di Milano, che offre attività per grandi e piccini pensate per ristabilire un legame autentico con l’ambiente naturale.
Tutte le informazioni sui singoli eventi e le modalità di iscrizione sono disponibili a questo link.
Per ricevere gli aggiornamenti via mail sugli eventi dell’Oasi Ca’ Granda iscriviti alla newsletter.
In occasione della quarta edizione della rassegna estiva del Comune di Milano “Vapore d’estate”, in collaborazione con la Fabbrica del Vapore, Fondazione Patrimonio Ca’ Granda è stata invitata a raccontare il suo impegno a tutela dell’agricoltura e dell’ambiente con una mostra fotografica, visitabile gratuitamente fino al 31 agosto 2023.
Il percorso è composto da una selezione di scatti con le bellezze dell’Oasi Ca’ Granda, il più grande patrimonio agroambientale d’Italia donato da tanti benefattori fin dal 1456 alla Ca’ Granda, l’attuale ospedale Policlinico di Milano che nel 2015 lo ha affidato alla cura della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda.
Un’oasi di 8.500 ettari, con prati, boschi, seminativi, cascine, chiese e abbazie che produce ogni giorno beni e servizi ecosistemici essenziali per la vita dell’uomo e degli animali, grazie anche a un programma di rigenerazione ambientale che assicura la conservazione e la creazione di preziosi ecosistemi, contro l’avanzare incessante del consumo di suolo e dell’inquinamento.
Le foto sono state realizzate dagli studenti di Istituto Italiano di Fotografia per il Premio Ca’ Granda, il concorso fotografico organizzato ogni anno dalla Fondazione Patrimonio per sostenere i giovani talenti e immortalare le bellezze dell’Oasi.
Uno sguardo fresco e giovane che interpreta una storia lunga sei secoli, quella dei terreni della Ca’ Granda, di cui la Fondazione si prende cura attraverso una gestione innovativa e sostenibile che crea valore per tutti, anche destinando gli utili della gestione alla ricerca scientifica del Policlinico di Milano.
Orari di apertura
dal lunedì alla domenica dalle ore 20:30 alle ore 24:00 fino al 31 agosto 2023 Sala Colonne (accanto alla biglietteria del cinema Anteo) c/o Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano.
Ingresso gratuito.
Credit foto copertina: Paolo Fava e Cosimo Beduini
Siamo partiti alcuni anni fa con un progetto molto ambizioso accompagnati dallo slogan “La natura si fa strada”. L’idea era quella di dare spazio alla natura dove era ormai fragilissima o del tutto scomparsa e, passo dopo passo, farle riconquistare lo spazio perduto.
Gufo – Foto: Fabrizio Magri
Con un’alleanza di molti partner, dai parchi all’università, Fondazione Patrimonio Ca’ Granda ha lavorato per ricreare le connessioni ecologiche, le “vie di collegamento” della natura, indispensabili alla sopravvivenza di animali, piante ed al funzionamento degli ecosistemi e dei servizi che ci forniscono.
Nella nostra regione, la Lombardia, abbiamo due imponenti corridoi ecologici che sono i fiumi Adda e Ticino, ma la natura ha bisogno di espandersi anche oltre i confini delle aree protette, ovunque sia possibile.
Fiume Ticino – Foto: Parco Lombardo della Valle del Ticino
Così, ambienti degradati e poveri di vegetazione e biodiversità sono tornati vitali: i piccoli corsi d’acqua irrigui si sono arricchiti di piante e popolati di rane, i bordi dei campi coltivati delle nostre campagne sono fioriti per una miriade di impollinatori, nelle risaie allagate in primavera hanno sostato gli uccelli migratori.
Ovatura di rana dalmatina – Foto: Gaia Bazzi
Per scoprire come “la natura si è fatta strada”, le azioni, i luoghi, le persone che si sono impegnate per realizzare il progetto Rete Ecologica Ca’ Granda, guarda il webinar con tutti gli interventi del progetto.
Melitaea didyma nel Parco Regionale dell’Adda Sud – Foto: Marco Polonioli
Il progetto Rete Ecologica Ca’ Granda è stato realizzato con Parco Lombardo della Valle del Ticino, Parco Agricolo Sud Milano, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Dipartimento di Studi Urbani – Politecnico di Milano, Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, Agenzia Interregionale per il fiume Po, Parco Regionale dell’Adda Sud, Consorzio di Bonifica Bassa Muzza Lodigiana.
La mission principale della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda è finanziare la ricerca scientifica del Policlinico di Milano grazie alle risorse provenienti dalla valorizzazione del patrimonio agroambientale dell’Ospedale.
A stabilire quali progetti potranno ricevere il finanziamento è la direzione scientifica del Policlinico che, con un bando interno, fornisce i criteri trasparenti con cui i fondi saranno poi attribuiti ai vincitori.
Abbiamo chiesto al direttore scientifico, prof. Fabio Blandini, di raccontarci le aree di progetto sostenute dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda con i risultati del bilancio d’esercizio 2022.
Quali progetti la direzione scientifica ha scelto di far sostenere alla Fondazione Patrimonio per il 2022?
Quando sono stato nominato direttore scientifico dell’IRCCS Policlinico di Milano, il 1° giugno 2022, ho trovato una sorpresa bellissima: una Fondazione, collegata all’ospedale, che contribuisce al finanziamento della ricerca scientifica.
Per fare ricerca all’avanguardia oggi servono tre cose: le idee, i ricercatori bravi e motivati che le sappiano sviluppare e un parco tecnologico avanzato. Avendo quindi la necessità di svecchiare le attrezzature tecniche, gli ultimi finanziamenti della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda andranno in questa direzione.
Quali sono stati i criteri per scegliere i vincitori dell’ultimo bando?
Abbiamo chiesto a tutti i gruppi di ricerca di segnalarci le loro necessità, di quali strumenti avessero bisogno, dando alcune linee guida. Prima di tutto che fossero attrezzature coerenti con le linee tematiche principali del Policlinico e con le linee ministeriali strategiche. Poi che potessero essere utilizzate da più gruppi di ricerca per avere una maggiore collaborazione tra i team. Infine che fossero tecnologicamente avanzate.
È arrivato un elenco di richieste interessantissimo che mi ha dato modo di capire meglio ciò di cui effettivamente i nostri ricercatori hanno bisogno.
Come l’uso di queste attrezzature tecnologiche andrà a beneficio dei pazienti?
Il contributo della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda sarà utilizzato per acquistare quella tecnologia necessaria per progredire con l’innovazione nella ricerca, con l’obiettivo di scoprire nuove terapie o nuovi dispositivi diagnostici per migliorare la salute dei pazienti. Quello che abbiamo chiesto di finanziare nel 2022 è l’innovazione tecnologica a supporto della diagnostica precoce, per esempio con degli strumenti
che ci consentiranno di predire lo sviluppo di malattie, ma anche di migliorare il più possibile la resa dei trapianti nei pazienti che ne hanno bisogno.
Cosa ne pensa del ruolo e del contributo della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda alla ricerca del Policlinico?
La Fondazione Patrimonio Ca’ Granda è un unicum assoluto nel panorama nazionale. Non ho mai sentito di altri IRCCS pubblici o privati che abbiano alle spalle un patrimonio rurale di questa importanza al servizio della ricerca per la cura dei pazienti. Poter contare sul contributo della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda porta un vantaggio competitivo notevole al Policlinico nei confronti degli altri IRCCS.
È un’opzione in più che io trovo straordinaria. Possiamo così andare incontro alle esigenze dei ricercatori e dei pazienti.
La nostra ricerca infatti ha sempre come obiettivo la cura delle persone, grazie a diagnosi sempre più precoci, sempre più accurate.
E questo progresso sarà possibile anche grazie alla tecnologia avanzata che acquisteremo con il contributo della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda.