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La chiesa di San Rocco a Fallavecchia è un piccolo oratorio di campagna che sorge un poco fuori dall’abitato del borgo in provincia di Milano.
Citato nella Bolla papale del 1561 con la quale Pio IV donò alla Ca’ Granda (la “grande casa” dei milanesi come veniva chiamato dalla gente l’Ospedale Maggiore, l’attuale Policlinico) i possedimenti che facevano capo alla vicina Abbazia di Morimondo, comprese chiese, cappelle e oratori.
San Rocco è un piccolo gioiello che racconta le vicende storiche delle campagne lombarde: costruito tra il XV e il XVI secolo in posizione isolata rispetto alle abitazioni del borgo, la chiesetta venne dedicata a San Rocco, protettore degli appestati.
È probabile che a partire dalla peste del 1575 avesse proprio la funzione di lazzaretto.
È decorata con affreschi dell’ultima metà del XVI secolo, attribuiti alla bottega di Aurelio Luini, figlio di Bernardino. Tra questi, un “San Rocco”, un “San Sebastiano” e una “Crocifissione con Maddalena e san Giovanni Battista”.
Recentemente è stato oggetto di un importante progetto di recupero strutturale realizzato dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda che ha svelato, nel corso degli interventi, il bell’affresco dell’Assunzione della Vergine, nascosto a lungo da un contro soffitto e che oggi si può finalmente ammirare.